Caldo Lafeltrinelli Oltre le gerarchie. In difesa del costituzionalismo sociale ACQUISTA ORA Casa e giardino.
Lafeltrinelli Oltre le gerarchie. In difesa del costituzionalismo sociale ACQUISTA ORA

Lafeltrinelli Oltre le gerarchie. In difesa del costituzionalismo sociale ACQUISTA ORA

lafeltrinelli outlet online

Spedizione gratuita in tutto il mondo, esente da tasse!

EUR 10 In magazzino
€10.00 €21.00
Valutato 5/5, 3649 Recensioni

Caratteristiche e informazioni principali

Lafeltrinelli Oltre le gerarchie. In difesa del costituzionalismo sociale ACQUISTA ORA
Libri / Società politica e comunicazione / Argomenti d'interesse generale / Problemi e processi sociali / Mobilità sociale

«Gerarchie solidamente stabilite in ogni ambito dell'esistenza non permettono a nessuno, se non in apparenza, di toccare chi sta più in alto, di calare verso chi sta più in basso. Si annidano ovunque nella coscienza degli uomini e determinano il loro comportamento verso gli altri» – Elias Canetti

Fatichiamo a rendercene conto, ma quando parliamo di "ascensore sociale" che premi i più "capaci e meritevoli", quando evochiamo il "paracadute sociale" per i perdenti nella "gara" della vita, o alludiamo a scalate e arrampicatori, utilizziamo metafore spaziali le cui origini sono antichissime. Così, chi detiene il potere e sta "sopra" viene sistematicamente definito "superiore", mentre chi lo subisce, stando "sotto", è "inferiore" o "subalterno". In sostanza, la metafora spaziale verticale è divenuta la principale forma espressiva del principio di gerarchia che, così, sembra far parte dei processi cognitivi dell'essere umano. Tutto questo ha importanti ripercussioni sulle democrazie liberali. È proprio un processo di polarizzazione che sta mettendo in pericolo il patto sociale che ha retto gli Stati occidentali negli ultimi decenni. Il contributo riequilibratore del diritto è decisivo, in particolare quello che può dare il costituzionalismo sociale del secondo dopoguerra se spogliato di ogni patina gerarchica e valorizzato nella sua dimensione culturale. Perché, anche se a volte lo dimentichiamo, questo è il fine del diritto: contrapporsi alla forza, al privilegio, all'ingiustizia.